“Sono molto legato a questo romanzo, alla Storia di Lisey“, ha dichiarato in una recente intervista Stephen King, “ha segnato un periodo particolare per me. Ho avuto la polmonite negli anni dopo il 2000 circa, sono stato molto vicino alla morte. Quando sono tornato a casa dall’ospedale mia moglie aveva pulito il mio studio e ho pensato: ‘Sono morto. Sono un fantasma’. Quindi l’idea di base nasce da quell’esperienza, dal pensiero che gli autori quando inventano le cose lo fanno in maniera approfondita“.
Stephen King ti fa cadere in un luogo preciso, ti porta dove vuole, e da quel buco dove sei ti fa osservare la vita di qualcuno e tu credi che potrebbe essere anche la tua, perché la vedi come una cosa credibile, reale e nonostante tutto desiderabile.
Il romanzo che è incentrato sulla vita di Lisey Landon due anni dopo la morte del marito, il famoso romanziere Scott Landon, è un thriller intenso e malinconico, uno svolgersi di situazioni , di ricordi, di appunti disordinati e di fatti che la protagonista ha deliberatamente rimosso dalla sua mente.
La storia di Lisey inizialmente doveva essere un racconto, che in effetti venne pubblicato in un’antologia dal titolo Thrilling Tales curata dallo scrittore e amico Michael Chabon, poi divenne qualcosa di diverso, di più intimo ed intenso, una storia di amore e di coraggio, la decisa volontà di una donna disposta a fare qualsiasi cosa pur di salvare la vita di suo marito e della sua salute mentale. E’ un’incursione nel mondo del sovrannaturale, un indimenticabile viaggio in uno dei libri più belli e toccanti del Re.
Oggi questa storia è diventata una serie televisiva in otto episodi, con Juliane Moore e Clive Owen, un adattamento a cui Stephen King ha contribuito personalmente: ”volevo raccontare la storia del romanzo, ma anche migliorarla. Ho pensato che se qualcuno l’avesse rovinata, come ho detto a mia moglie, quello sarei stato io“.
La morte non è niente. È solamente trovarsi da un’altra parte. È una stanza accanto alla propria, sono i fogli che abbiamo deciso di conservare. È solo un giorno in cui ritrovare la stessa atmosfera e quella parte di amore che si è voluto salvare.
Ogni volta che decido di leggere o rileggere un libro di Stephen King so che intorno a me si svuoterà tutto e come in una gigantesca bolla di sapone, una di quelle che si vedono nelle fiere o nella pista di un circo, guarderò il mondo un po’ sfocato, deformato, inquieto ma sempre pieno di vita.
Edoardo M. Rizzoli