Nel suo romanzo “The Galley Slave”, pubblicato nel 1978, Drago Jancar percorre sentieri familiari alla letteratura moderna. L’atmosfera opprimente che Jancar crea è viscerale e immediata, e non sorprende dato che Jancar è considerato uno dei migliori scrittori della Slovenia, ed è assai abituato ad avere a che fare con i regimi totalitari. Nato a Maribor nel 1948, è stato critico verso il regime comunista al potere per tutta la sua carriera studentesca e giornalistica. È stato in prigione per “propaganda ostile” per aver diffuso in patria un opuscolo sul massacro del 1945 prigionieri sloveni di guerra da parte del regime di Tito. Ciò ha comportato che il suo lavoro fosse bandito dalla pubblicazione, ma dopo la riforma nel 1970 ha trovato lavoro come sceneggiatore e drammaturgo, e nel 1982 è stato uno dei fondatori della rivista Nova Revija, che è stata la principale voce di opposizione in Slovenia. I suoi romanzi hanno vinto numerosi premi, tra cui il l’European Prize for Literature 2011. L’Irish Times recensisce la nuova edizione del capolavoro dello scrittore ribelle.
(Laurence Mackin, The Irish Times, 18 gennaio 2012)
