“Laggiù in fondo continuo a bagnarmi in una eterna soavità di gioia”
Herman Melville, Moby-Dick
A volte ci dicono di non giudicare i libri dalla copertina. Ma io l’ho fatto e avevo ragione.
Questa è la storia di un grande salto e di una piccola girina.
Questa è la grande storia di come superare la paura di crescere e le prove che ognuno di noi, fin da piccolo, dovrà affrontare e di come sia necessario imparare a riconoscere i pericoli. Magari con qualche lacrima, ma senza timore, perché così è la vita.
Tad (tadpole, girino) vive in un grande stagno con tutti i suoi tadbrothers e le sue tadsisters.
Pian piano tutti i girini iniziano a scomparire e Tad si domanda se sono andati in un posto migliore o se non siano spariti a causa di Big Blub, un grande pesce spaventoso che vive nelle profondità dello stagno.
Le immagini di Benji Daevis, scrittore e illustratore pluripremiato (autore del bestseller La balena della tempesta) dapprima ci appaiono scure e misteriose, proprio a rappresentare l’incertezza e la profondità delle acque in accordo con la paura che prova Tad, intimorito dell’incontro con il terrificante Big Blub. Poi, con i nostri bambini, in un progressivo accendersi di colori, scopriremo che anche Tad è forte abbastanza da potersi trasformare in una simpaticissima rana e conoscere tutto il mondo dello stagno e ritrovare i suoi fratelli e sorelle.
In antitesi al famoso motto di Peter Pan “never grow up” (non crescere mai), Benji Davies fa un vero e proprio elogio del grow up (crescere), ricordandoci che ognuno di noi ha solamente bisogno del proprio tempo e del proprio modo per compiere dei cambiamenti importanti.
Un messaggio per tutti i bambini, e perché no, anche per noi adulti che abbiamo il dovere di educarli. Ricordiamoci quando saremo un po’ abbattuti che “qualche volta le grandi storie hanno piccoli inizi”.
Edoardo M. Rizzoli
Recensione a TAD di Benji Davies. Traduttore: Anselmo Roveda. Giralangolo Edizioni / EDT, pagg. 32, euro 15.