Scrivere la storia del club per cui soffri (che poi si soffre anche quando alla fine si gioisce, è risaputo) da quando sei nato è il sogno di qualsiasi tifoso e appassionato di futbol che abbia in dote un minimo di alfabetizzazione, cioè di pratica della sintassi e della lingua madre. Non bisogna dirlo a…
Continua a leggere >Claudio Sanfilippo, Krapfen
Elide ha tredici anni. Stamattina tocca a lei aprire la tabaccheria e dare un occhio a Pasquale, il barman, fare in modo che non batta la fiacca fino a che – verso mezzogiorno – non arriverà suo padre con un pacco di radiografie fasulle sotto il braccio. Servono a coprire la scappatella extraconiugale che si concede…
Continua a leggere >Claudio Sanfilippo, Il falco
La conca e mezzaluna, a Carloforte, è un giardino fiorito di tre colori: il grigio della roccia, il verde dell’erba, l’azzurro dell’acquamarina. Dentro puoi pensarci terracotta e geranio, panca di legno con la vernice scrostata, pallone bucato, pentola vecchia, un mazzo di carte ispessito dal sale, ci puoi mettere l’infanzia. Puoi immaginare voci, proiettare sogni…
Continua a leggere >Claudio Sanfilippo, Il capitano
L’emozione dell’andar per mare richiama la fuga, che non ammette distrazioni né ripensamenti. Una forma di solitudine dove al centro non c’è il mare, ma la barca, e l’orizzonte. Trent’anni sono passati da quando l’amico ha messo quattro stracci nel sacco e si è scansato dalla terraferma. Marinaio vero lo era da una vita, e…
Continua a leggere >Claudio Sanfilippo, Boxe
– Con quel quadrato lì in mezzo al prato e quelle poltroncine intorno non sembra neanche di essere a San Siro… Ettore, te gh’è lì on sofranell? – Svedesi, che il legno brucia, la cera inveci la se dislengua. – Ho dimenticato a casa il Ronson che mi ha regalato la Jone. Ma il bambino …
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