Ci sono scrittori, come Zweig, come King, che ti fanno sedere sopra una sedia e ti raccontano una storia. Ci sono poi quelli come Gusmán, come Polleri, come Bernhard, che entrano nel tuo studio e, ronzando per la stanza come mosche, ti rovesciano addosso le loro paranoie e tu senti le mura che si stringono…
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