Un pianoforte a coda con una gamba spezzata si accascia nel salone di una villa maestosa invasa gentilmente dalla vegetazione. Tutto è travolgente bellezza e rovina. Bellezza che resiste e diventa sempre più interessante e profonda, come il viso di un uomo maturo solcato dalle rughe, come lo sguardo di una donna che ha vissuto…
Continua a leggere >Tubo catodico e touch screen
Mettersi a nudo o mai spogliarsi del tutto? Da bambino avevo paura del buio, ora che sto ingrassando, temo la luce. Mentre scrivo quest’articolo sono in mutande, seduto su uno sgabello igienizzato con amuchina e ho la sensazione che tra poco il mio corpo ingrasserà e non sarà più tonico. Quindi mi godo gli ultimi…
Continua a leggere >Cantami o noia
L’isolamento, che non è solitudine – sebbene agli occhi d’un solitario non vi sia distinzione – apre varchi inimmaginabili alla cura interiore. Spogliati momentaneamente delle preoccupazioni quotidiane più oppressive, una su tutte il lavoro (che pur nella sua dimensione “agile”, da casa, lascia il terreno a un rallentamento collettivo), i pensieri chiusi a chiave in…
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L’Amato silenzio danza sul mondo avvolgendolo di pace. Le strade distanze che solo il Bene colma mentre il tempo si dilata piccola eternità domestica. Mosse le foglie il vento corre agitando e attraendo gli atomi delle idee. Anticipo di Resurrezione questa voglia di vita.
Continua a leggere >Sébastien Perez e Benjamin Lacombe. Il mago di Oz
«Ho sentito parlare di quel potente mago. Credi che potrebbe darmi un cuore?» chiese l’uomo di latta. «Avevo tre sedie in casa mia; una per la solitudine, due per l’amicizia, tre per la compagnia». Henry David Thoreau, Walden Lo sappiamo tutti, non sono giorni facili, non saranno settimane facili. Ma se ci soffermiamo a guardare…
Continua a leggere >GLI ANNI DUEMILA – PRIMA PARTE
La prima volta che sono andato al cinema fu a Padova, era il 1965. Avevo poco più di tre anni e mamma e papà mi portarono a vedere Mary Poppins di Walt Disney. Da allora ci sarei tornato molte volte. Penso che non mi stancherò mai di andare al cinema. Dicono che il primo lungometraggio…
Continua a leggere >Antonello Saiz racconta Oreo di Fran Ross
Avevo accettato la proposta di avere uno spazio tutto mio su questo portale prestigioso a patto che potessi raccontare cosa accadeva settimanalmente nella nostra libreria. Ma questo laboratorio culturale permanente e in perenne rinnovamento è stato chiuso a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Allora ho pensato che potevo, sempre alla mia maniera,…
Continua a leggere >Marina Frajese: una signora per bene
Un amico mi ha citata Marina Frajese. Chi è Marina Frajese? La domanda suona un po’ come «CHI È TATIANA?». Vi ricordate il pezzo comico di Gabriele Cirilli? L’attore che recitava nelle vesti di una ragazza coatta della borgata di Roma: «Tatiana è l’amica mia grassa, tarmente grassa che quanno se sdraia diventa più alta!…
Continua a leggere >L’attimo sfuggente
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò … Si esce poco la sera … Vedi caro amico, cosa si deve inventare per poterci riderci sopra per continuare a sperare e se quest’anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che…
Continua a leggere >Jack Johnson, il boxer nero che sbigottì l’America razzista
Sesto figlio di ex schiavi, Jack Johnson (soprannominato più tardi The Galveston Giant) nasce nel 1878 a Galveston, in Texas. A dodici anni si reca a Boston per lavorare come inserviente nelle scuderie di un ippodromo e dove un calcio di un cavallo gli procurerà la frattura del femore. Esordisce nel pugilato a 16 anni,…
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