La prima volta che sono andato al cinema fu a Padova, era il 1965. Avevo poco più di tre anni e mamma e papà mi portarono a vedere Mary Poppins di Walt Disney. Da allora ci sarei tornato molte volte. Penso che non mi stancherò mai di andare al cinema. Dicono che il primo lungometraggio…
Continua a leggere >Smettere
Lo decise come se fosse un gioco, per mettersi scherzosamente alla prova: avrebbe fatto a meno del suo telefono per un giorno intero. Ma certo, era giusto disintossicarsi un po’ e riappropriarsi della vita vera, quella concreta, materiale, che avevamo davanti e si poteva toccare! Portò sua figlia a scuola e lasciò di proposito il…
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Nell’attimo che precede il risveglio,tra le pupille e le palpebre ancora chiuse, vedo e accarezzo tutto ciò che amo. In questa presenza e delicatissima cura , vivo un tempo dilatato che rende eterno l’amore Nulla ha fine nel vivere questo privilegio in cui c è sempre spazio che è comprensione
Continua a leggere >Claudio Sanfilippo, Krapfen
Elide ha tredici anni. Stamattina tocca a lei aprire la tabaccheria e dare un occhio a Pasquale, il barman, fare in modo che non batta la fiacca fino a che – verso mezzogiorno – non arriverà suo padre con un pacco di radiografie fasulle sotto il braccio. Servono a coprire la scappatella extraconiugale che si concede…
Continua a leggere >Dirty Old Town
Gli irlandesi sono i neri d’Europa. I dublinesi sono i neri dell’Irlanda. E i dublinesi della zona nord sono i neri di Dublino si legge nel romanzo “The Commitments” (1987) dell’acclamato scrittore irlandese Roddy Doyle, divenuto nel 1991 un film di successo diretto dal regista Alan Parker. La storia narra le vicissitudini di un gruppo…
Continua a leggere >Contro l’estinzione della civiltà del libro è necessaria l’etica e l’estetica punk degli Imperdonabili
Se dovessi scrivere un Manifesto personale mi piacerebbe farlo alla maniera di Francois Villon, caro a me come a Brecht. L’inizio potrebbe suonare così: “Sarò per te il topo che ti ruba il grano e infesta il granaio, la carie per i tuoi denti, l’appeso alla tua finestra mosso senza posa dal vento, il buco…
Continua a leggere >Contagiati, Andrea Mauri
“Ogni dettaglio serve a ricostruire la realtà.” Il termini contagio ha sovente una connotazione negativa, salvo quando si è contagiati dall’entusiasmo collettivo, che nasce da un evento sportivo, musicale, o di per sé spettacolare. E anche in questo caso, messo sullo sfondo della copertina del nuovo romanzo di Andrea Mauri, il titolo rientra nella connotazione…
Continua a leggere >I libri e la vita
Poveryh di spirito, abito nel centro di una piccola città e parcheggio sempre l’auto in zona a traffico limitatoh (Z.T.L.). Martedi scorso ho comprato un’auto nuovah. In questi giorni l’ho sempre parcheggiata dentro al mio palazzoh. Sabato però l’ho messa per cinque minuti sulle strisce bluah, davanti a casa, e appena uscito ho notato…
Continua a leggere >Antonello Saiz ci parla di “Il Paese dove non si muore mai”
“Il paese dove non si muore mai. Fortificati da interminabili ore passate a tavola, annaffiati dal rachi, disinfettati dal peperoncino delle immancabili olive untuose, qui i corpi raggiungono una robustezza che sfida tutte le prove.” Ornela Vorpsi, Il paese dove non si muore mai Sono oltre cinquanta, per ora, le vittime dell’ondata sismica che nei…
Continua a leggere >Contro gli scrittori che non fanno figli, l’imperdonabile manifesto di Michela Srpic
«Spingi dove ti fa più male!» Dove pulsa e dilania, lì devi spingere con una forza che non ha nulla di umano. Da questo ordine, e dal coro di voci che te lo impartisce, impari cosa significa non poter fuggire da te stesso, perché la direzione è una sola. Non importa cosa resterà di te,…
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