La canzone che userei per descrivere Massimiliano Nuzzolo è I luv the valley oh degli Xiu Xiu, e soprattutto quel verso che dice: sono un orfano della valle e non riposerò fino a quando non lo avrò dimenticato, fino a quando mi importerà…
perché tutta la luce che Nuzzolo si porta dentro si vede attraverso le crepe che porta fuori.
Lui non sarebbe d’accordo, con la canzone e forse nemmeno con la motivazione, e ne citerebbe a decine perché nessuno scrittore italiano conosce la musica quanto Nuzzolo e nessuno ha legato la sua opera letteraria alla musica, tanto quanto lui.
Il suo libro d’esordio si intitola L’ultimo disco dei Cure, ha poi scritto, tra le tante cose, La musica è il mio radar, e ha curato collane come Ti racconto una canzone…
Assomiglia al Tony Wilson di 24h party people e se non gli piace l’accostamento, se non vi si riconosce, io so che gli piace il film e Manchester e gli anni ottanta e quel tempo di pirati dove per fare la musica dovevi strapparti il cuore, caricarlo con un petardo, e farlo esplodere in un milione di piccoli pezzi di musica elettronica.
Per tutti questi motivi, non mi ha sorpreso scoprire che l’editore BookTribu, decidendo di far partire una collana dedicata alle storie che hanno a che fare con la musica, intitolata Tam Tam Tribu: libri che suonano, abbia deciso di affidarla proprio a lui.
Il primo titolo sarà Buona notte ai suonatori, del critico e traduttore Umberto Rossi, un romanzo ambientato negli anni di piombo tra strumenti musicali, amori struggenti, occupazioni e eroina.
Seguirà il libro di Guido Michelone (critico, docente, saggista di lungo corso) e il suo Gershwin. Nostro contemporaneo.
A concludere questo primo ciclo di pubblicazioni Michele Monina: due libri sullo scrivere di musica: 49999 parole e MusicLeaks.
Pierangelo Consoli