“L’immaginazione è più importante della conoscenza, perché la conoscenza è limitata”
Albert Einstein
Come saremmo senza il tempo? Come sarebbe la nostra vita? E se riuscissimo a piegarlo, ognuno per sé, al nostro desiderio, cosa succederebbe esattamente? Dove accadrebbe? Dove ci incontreremmo, chi incontreremmo? Conserveremmo il nostro amore e i nostri desideri e la nostra voglia di festeggiare?
“Tre lancette stavano scorrendo sul quadrante. Gli ingranaggi all’interno della cassa di ottone producevano un leggero e regolare ticchettio. La più sottile delle tre lancette era la più veloce e proprio in quel momento stava per cominciare un nuovo giro”.
Il piccolo topo è arrivato in ritardo di un giorno alla grande festa del formaggio! All’evento degli eventi, quando le vibrisse si muovono all’impazzata e tutti i topolini si sentono felici e gioiosi di spazzolare la sala del grande mercato coperto e gustarsi più formaggio possibile.
“Troppo tardi… un intero giorno di ritardo!”…
E così il piccolo topo inizia la sua sfida al tempo, facendosi la grande domanda: è possibile fermarlo, è possibile ripercorrerlo a ritroso?
“Einstein” dello scrittore ed illustratore Torben Kuhlmann, edito da Orecchio Acerbo, traduzione di Anna e Francesco M.A. Becchi, è il fantastico viaggio di un cuore avventuroso e di una mente brillante attraverso lo spazio ed il tempo, un albo che ci farà conoscere un grande uomo di scienza e la determinazione di un piccolo topo che lo spingerà a costruire qualcosa di straordinario per raggiungere un obiettivo grandioso. Non sappiamo dove ci condurrà la nostra curiosità, ma sappiamo che ci porterà lontano.
L’immaginazione e la fantasia hanno spinto un anonimo impiegato dell’Ufficio Brevetti di Berna a rivoluzionare il nostro modo di pensare, il mondo in cui viviamo. La Teoria della Relatività è stata quella “domanda in più” che lo scrittore Theodore Sturgeon teorizzerà anni dopo, che dovrebbe informare la vita di ogni essere umano. E quando parliamo con i nostri figli o nipoti o studenti o allievi, dovremmo certamente prestare attenzione alle loro menti, ma maggiormente alla loro curiosità e fornirgli degli esempi. Dovremmo stimolarli e sfidarli a lasciare alcune abitudini, alcune confortevoli zone di noia ed inutilità per dedicarsi ad un grande progetto, alla più grande avventura della loro permanenza sulla terra, in un spazio preciso ed in un tempo limitato: lo studio. Possiamo costruire quello che vogliamo, possiamo progettarlo e metterlo in funzione, ma per farlo avremmo sempre bisogno della conoscenza, dovremmo sopportare la fatica e vivere del sudore della nostra fronte. Non sarà facile , sarà magnifico, ci vorrà del tempo ma “il tempo è relativo”!
Edoardo M. Rizzoli
Einstein
il fantastico viaggio di un topo attraverso il tempo e lo spazio
Orecchio Acerbo