Ciò che maggiormente è legato al fantastico è l’umano.
Specialmente da bambini, ci sono dei luoghi familiari che racchiudono in sé qualcosa di magico, che amplificano la nostra immaginazione. Di solito sono le case dei nonni, le loro credenze, i loro divani, i loro abbracci così caldi e allo stesso tempo fragili , che lasciano dentro di noi un ricordo indelebile e le tasche piene di caramelle e qualche soldino.
Un gioco da ragazze di Alessandra Lazzarin, Orecchio acerbo editore, ci porta proprio a casa di una nonna.
Le protagoniste sono tre bambine che giocano e sognano nel giardino del loro divertimento, dove ogni capriola è una capriola in un circo, dove ogni cespuglio in cui nascondersi è una giungla da esplorare, e quando le lenzuola stese ad asciugare si gonfiano come le vele di una nave, allora l’orizzonte si allarga, le risate si fanno più forti, le voci dei grandi si allontano e gli abbracci abbracciano l’aria.
Questa declinazione al femminile del mondo dei nostri ragazzi affascina e convince. Come dice l’autrice “per me disegnare è sempre stato qualcosa di puro”, e puri sono i giochi a nascondere delle ragazze e le docile risate in un tempo che sarà scaldato dal sole e battuto dalla pioggia, ma che sarà sempre pieno di coraggio, di guardarsi negli occhi per sognare e di voglia di vivere.
L’augurio che faccio a tutti le mamme ed i papà è di stimolare i propri figli sempre alla lettura, e di giocare perché “ più avanti viene svelato il segreto”.
Edoardo M.Rizzoli
Recensione del libro Un gioco da ragazze, Orecchio acerbo editore, di Alessandra Lazzarin, euro 15.