Oggi ho letto una pagina di un libro che mi ha fatto piangere, non capitava da anni a dire il vero; sì, certo leggendo Rimbaud, Dante e Tolstoj mi succede sempre, ma lì accade perché siamo tutti come i cani di Pavlov, si ricorda la giovinezza, la pulsione del sangue… vabbè, mi è venuta in mente Mohini leggendo quella pagina. Chi è Mohini? È l’incarnazione femminile di Vishnu: un’incantatrice in grado di far impazzire i suoi amanti, portandoli ad essere ciò che sono: consegnandoli al loro reale smascherato destino. Questa figura può essere paragonata, seppur fuori luogo, alla Circe descritta da Elémire Zolla, lo so dai è azzardato, ma per fraintederci meglio.
Mohini la trovi nell’epico poema del Mahābhārata, dove appare come una manifestazione di Vishnu che recupera l’anfora dell’Amrita, invero è dell’Amrita (l’elisir dell’immortalità), che volevo dire, insomma Mohini riprende l’Amrita agli Asura (demoni) per restituirla ai Deva (dei) garantendo così la loro immortalità.
Luca Sossella