Luisito Bianchi è morto ieri nel monastero benedettino di Viboldone, dove era cappellano da molto tempo. Insegnava il verbo senza percepire uno stipendio come altri preti. Aveva scritto “La messa dell’uomo disarmato”, un libro sterminato di 1.500 pagine, pubblicato nel 1989 da amici, poi nel 2003 da Sironi: un omaggio alla guerra antifascista combattuta nella Bassa Padana dopo l’8 settembre.
(Paolo Di Stefano, pag. 33, Corriere della Sera, pag. 33, 6-1-12)