Sono nato nel 1981. Questo per dire che i Social Network sono una cosa relativamente nuova, per me.
Ricordo com’era il mondo prima e pur rifiutandomi di esprimere giudizi, li guardo con una certa diffidenza dovuta ad un residuo d’ignoranza.
Ce ne sono tantissimi che non ho mai nemmeno aperto, come Tik Tok e di Twitter ho perso la password molti anni fa.
Uso un po’ Facebook e su Instagram non vado oltre il postare una foto senza filtri. Non mi fotografo mai, non ho capito come si usano gli hashtag e quando sto facendo una cosa bella, in un bel posto, mi viene da tenermelo per me. Sono riservato perché un tempo si usava così. Un po’ come dare del Voi ai vecchi, non molti lo fanno mentre io non riesco a liberarmene.
Ci sono novità verso le quali mi sento come le scimmie di 2001 Odissea nello spazio che si avvicinano al monolite di ossidiana spaventate e guardinghe.
Quando, qualche mese fa, si è diffusa la notizia che in Russia molti social erano stati chiusi, ho assistito alle Influencer che piangevano. Non erano adolescenti viziate e poco concrete a cui stavano sottraendo un giocattolo tanto amato, ma persone/azienda con milioni di follower, dipendenti. Le osservavo con meraviglia e stupore, come succede con i pesci tropicali che hanno abitudini curiose che capisci a stento.
Ho le radici nel 900, per me esiste ancora la carta e questi lavori nuovi li capisco poco. Come un post possa generare profitto, come questo si traduca in un un’attività di qualche tipo mi è oscuro. So che hanno molta importanza, i Tweet, le stories… che ci governano i paesi, ci parlano ai popoli. Pure il Papa si è dovuto adeguare e io alzo le spalle e un po’ mi rassegno.
Valentina Farinaccio, con il suo Non è al momento raggiungibile, edito da Mondadori, ha chiarito diverse mie perplessità.
Vittoria, protagonista del romanzo, è un’Influencer per caso. Laureata in lettere, passa da un lavoro a nero all’altro. Pulisce i B&B quando, un giorno, arriva un cantante famoso e il suo manager. Insieme vanno al bar e qualcuno li fotografa. Immaginando che lei sia la fidanzata del cantante, il profilo di Vittoria diventa molto frequentato. Velocemente la sua vita cambia e diventa un’Influencer. Vestiti, cibo, le aziende la contattano per fotografarsi mentre finge di mangiare, mentre indossa questo o quel capo d’abbigliamento.
Insieme a questo successo, cresce il disagio di Vittoria che sfoga sul cibo. La sensazione di non sentirsi all’altezza, di non essere adeguata, viene sfogata con un disordine alimentare.
La storia è strutturata in brevi paragrafi dove Vittoria si apre con Mina, una nutrizionista molto costosa che talvolta assomiglia ad un’amica, altre una terapeuta.
Perché tra il salire e scendere dalla bilancia, Vittoria racconta le difficoltà dell’infanzia, il rapporto con la madre e la sua storia d’amore con il manager del famoso cantante.
In qualche modo Vittoria diventa famosa, diventa giudice di un talent. Manderà tutto all’aria e poi riconquisterà di nuovo tutto.
È un libro ottimista, questo. Che la cosa mi appaia strana, comincio a pensare, è dovuto all’età. La cultura in cui sono cresciuto guardava con diffidenza ai lieto fine. Era una cosa pop, diciamo, adatta alla televisione. Le opere serie, i libri, i film, ci ricordavano invece che la vita era una cosa diversa, più dura, più cattiva.
Forse anche questo è cambiato e io me lo sono perso.
Il libro della Farinaccio, per me, è stato interessante come finestra sul mondo dei Social, su come funzionano, su quanto si guadagna e come. Mi sembra di saperne di più e non è poco.
Da un punto di vista strettamente letterario è un racconto lungo, diviso nei tre atti classici: le difficoltà dell’inizio; la gloria e la caduta; la rinascita dell’eroe con consapevolezze nuove.
Si legge facilmente, con paragrafi brevi, scrittura semplice. Come un blog.
Lo consiglio ai più giovani, che troveranno in queste pagine un mondo in cui si sentono a loro agio. Per loro, sarà persino incoraggiante.
Pierangelo Consoli
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Valentina Farinaccio, Non è al momento raggiungibile, Mondadori 2022, Pp. 180, euro 18