Scrive Deleuze: “Se vedere e parlare sono forme di esteriorità, il pensare riguarda un fuori che non ha forma. Pensare è il pervenire al non-stratificato. Vedere è pensare, parlare è pensare, ma il pensare si produce nell’interstizio, nella disgiunzione tra vedere e parlare. Qui avviene il secondo incontro tra Foucault e Blanchot: il pensare appartiene al fuori nella misura in cui quest’ultimo, “tempesta astratta”, si rovescia nell’interstizio tra vedere e parlare. (…) Sono, in verità, dei colpi di dadi, poiché pensare è un colpo di dadi.”
Così Francesco D’Isa corresse Gilles Deleuze: “Vedere è pensare, parlare è vedere, ma il vedere si produce nell’interstizio, nella disgiunzione tra pensare e parlare.”
Luca Sossella