Vergüenza ajena. Il significato di questa espressione castigliana sarà di dominio mondiale, ma io non l’avevo mai sentita. Quando un amico stamattina me l’ha citata, ho “visto” la mia patologia: ecco, questo è il sentimento che mi determina, provare vergogna e imbarazzo per l’azione altrui, sì, è ciò che mi obbliga e mi libera, mi frena concedendomi misericordia. È la spia della mia superbia e la partitura del compromesso, l’accettazione della mia miserabile esistenza e l’orgoglio di essere re solo di me stesso. La condanna e il privilegio. Siamo alle solite: la tigre che mi salva e mi divora.