Il Metodo Giacarta, di Vincent Bevins (corrispondente del Washington Post), Ed. Einaudi 2022 delinea con accuratezza la storia mai chiarita al grande pubblico del gioco al massacro di cui si è stato direttamente o indirettamente responsabile il governo degli Stati Uniti nelle Filippine, in Indonesia, Vietnam, Laos, Cambogia, Tailandia, Papa Nuova Guinea, quindi in Guatemala, Brasile, Cile ed Argentina e in tutta l’America Latina e in tante altre parti del mondo, dall’epoca della Guerra Fredda sino ai giorni attuali. Un resoconto dettagliato di colpi di stato, omicidi mirati (uno fra tutti Lumumba nell’ex Congo belga) oppure omicidi di massa, genocidi, il tutto perché risultasse funzionale agli interessi dell’imperialismo americano e alla creazione del cosiddetto “nuovo ordine mondiale”.
Noam Chomsky nel suo libro Terrorismo Occidentale calcola che i vari governi americani in combutta con le loro multinazionali, dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno causato la morte di 50-55 milioni di persone e ciò dietro lo scudo infame dello slogan “libertà e democrazia”.
In cosa consista il metodo Giacarta, grazie ai documenti recentemente de secretati, risulta ora lapalissiano: un’operazione globale di guerra sporca scientificamente studiata da Cia ed FBI che con l’ausilio di ex nazisti, NATO e Mossad ha sterminato popoli o debellato Nazioni governate da forze progressiste o in odore di comunismo. L’operazione ha inizio a Giacarta nel 1965, col massacro ad opera dei militari di un milione di civili innocenti e la distruzione del più grande partito comunista dopo quello cinese e sovietico, un partito in fondo moderato e rispettoso delle regole democratiche che aveva collaborato col governo di Sukarno, lo stesso Sukarno che fu il più fiero propugnatore del l’asse dei Paese non allineati e che in occasione della prima Conferenza Asia-africana del 1955 aveva testualmente avvertito: «Il colonialismo ha anche una veste moderna, quella del controllo economico, del controllo intellettuale, del vero e proprio controllo fisico da parte di una comunità piccola ma straniera all’interno di una nazione. E’ un nemico abile e determinato e ha molte facce. Non rinuncia al suo bottino facilmente. Ogni volta, e ovunque appaia, il colonialismo è malvagio e deve essere sradicato dal mondo».
In modo identico il modello criminale fu poi esportato nel Brasile, in Cile, in Argentina, Colombia, El Salvator, Nicaragua. Quindi in Iran ed Iraq. In Africa (Angola e Mozambico). Operazioni coperte furono condotte anche in Europa (in Grecia, Francia ed in Italia in particolare con l’ausilio di neofascismo e Mafia) per contenere l’influenza della sinistra in quei paesi. Ecco cosa afferma Bevins molto lucidamente e senza riserve: ‘Per decenni, si è creduto che parti del mondo in via di sviluppo siano passate pacificamente al sistema capitalistico guidato degli Stati Uniti. Il Metodo Giacarta dimostra che il brutale sterminio di milioni di persone inermi fu una parte fondamentale del trionfo finale di Washington nella Guerra Fredda».