Semplicemente splendido. L’ultimo romanzo di Willy Vlautin, che usa un linguaggio unico e grandiosamente profondo. L’autore si è formato leggendo le opere di Steinbeck alle superiori e tra i suoi scrittori preferiti, a noi più vicini nel tempo, c’è Sam Shepard, di cui ho letto ogni parola con crescente passione negli ultimi anni. Le persone ai margini della società, i caduti sulla via del sogno americano sono i protagonisti dei libri di Vlautin: depressione, mancanza di un lavoro sicuro, di denaro, di assicurazioni sanitarie, semplicemente ogni cosa che la piaga dell’amministrazione politica abbia creato, Vlautin riesce a incarnarla in personaggi che, pur nella finzione, sono più reali della durezza del quotidiano. In , inoltre, riesce a creare Lynette o Doreen con profondi ombre: sono persone che sbagliano o cercano di rimediare ai propri errori compiendone di più grandi. L’ambiguità pervade il romanzo: Vlautin, per esempio, mette in bocca allo spacciatore Rodney un discorso abbastanza esaustivo sul debito finanziario delle persone, riassumendo: “Un tempo se uno voleva comprare qualcosa, risparmiava finché non poteva permettersela. Ora invece… carte di credito e carte di credito e carte di credito. Basta cliccare per avere un oggetto e poi quando arriva la prima rata, uno nemmeno si ricorda perché la voleva quella cosa.”(Cito a memoria, ma il succo è questo). Quindi anche i personaggi aspramente negativi, potenziali omicidi, delinquenti o criminali navigati, sono altre diverse facce dell caduta dell’impero americano. La vita in fuga può essere solo una pausa dall’incubo, ma occorrerà sempre ricominciare da capo. Continuamente. Un romanzo breve, ma che ha richiesto molti anni per vedere la sua versione definitiva: un’altra splendente gemma nella corona di uno dei migliori scrittori americani contemporanei. Ottima traduzione di Gianluca Testani.
Enzo Baranelli
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Willy Vlautin
La notte arriva sempre
pp. 206
18 €
Jimenez Edizioni, 2021