Woody Guthrie, pioniere del folk americano, attivista sociale e vagabondo inquieto, viaggiò attraverso gli Stati Uniti, unendosi alle lotte e alle aspirazioni del popolo americano durante i tempi difficili della Grande Depressione. Nel corso dei suoi viaggi, riempì numerosi taccuini di annotazioni di diario, testi e disegni, e nel 1940 iniziò la sua avventura a New York, dove la sua musica iniziò a diffondersi presso un pubblico più ampi. Le sue canzoni e le sue idee politiche divennero motivo di conforto e di speranza per chi si trovava in difficoltà, travolta dagli sconvolgimenti legati alla Seconda Guerra Mondiale, e nel 1941 scrisse sulla sua prima chitarra “Questa macchina uccide i fascisti”. Tre anni dopo, riportò questa frase all’interno di una sua riflessione scritta su una pagina di diario.
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Martedì 28 marzo 1944
Oggi mi sento proprio come mi sento sempre quando arrivo a sentirmi proprio come mi sento oggi
LA MIA GRANDE CHITARRA GIBSON HA UNA SCRITTA CHE HO DIPINTO SOPRA, CHE DICE: “QUESTA MACCHINA UCCIDE I FASCISTI”.
E significa proprio quello che dice.